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IL RACCONTO DI FRANCO PASSERO, MICHELE PEDICINI, FRANCESCO GALASSO E ROSARIO POMPEO BARILE

Caivano

“AVERE QUESTO PLAYGROUND SIGNIFICA
AVERE SPERANZA

IL RACCONTO DI FRANCO PASSERO

Sono Franco Passero, detto Frank, ho 23 anni e pratico parkour da 8 anni a livello agonistico, ma senza saperlo lo faccio fin da bambino, sono sempre stato un tipo che si arrampicava e saltava ovunque e ad un certo punto, vedendo dei video, ho scoperto che stavo facendo parkour.

Per me il parkour è tutto, è quella disciplina che ritrovo in varie situazioni della mia vita, sia sportive, ovviamente, che in generale, in particolare nei momenti più difficili. Una cosa importante che insegna quest'arte è l’approccio alla paura, molte persone pensano che la paura debba essere affrontata con violenza ma il parkour ci insegna che la paura deve essere ascoltata e capita per poi essere utilizzata per superare I propri limiti.

Il parkour è uno sport che nasce in strada tra i muretti e noi atleti ci siamo sempre allenati in giro nei vari spot che trovavamo, avere questo sport a Caivano ci è molto utile dato che mette a disposizione elementi che sono rari da trovare in giro per la città, come ad esempio le sbarre e gli ostacoli stretti che adesso possiamo sfruttare creando nuovi collegamenti e scavalcamenti. Ma soprattutto permette di trovare un luogo di aggregazione e condivisione.

 
IL RACCONTO DI MICHELE PEDICINI

Mi chiamo Michele Pedicini ho 16 anni e pratico parkour da ormai 4 anni. Fin da subito ho amato questo sport perché ho sempre sognato di fare le acrobazie che si imparano grazie al parkour.

Ho iniziato quando avevo circa 13 anni ed il parkour mi ha aiutato molto nella gestione della paura, delle emozioni e nell’affrontare situazioni difficili. Per chi come me pratica questo sport avere un posto unico come questo a Caivano dove ci si può riunire ed allenarsi in compagnia ed al sicuro è qualcosa di fantastico.

 
IL RACCONTO DI FRANCESCO GALASSO

Sono Francesco Galasso, abito ai piedi della montagna più temibile del pianeta, il Vesuvio. Tra le sue braccia si trovano le mie montagne, i Monti Lattari. Questo tesoro naturale si snoda tra i due mari, delle sirene e del mito di Ulisse, creando la magica Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina.

Ho aperto e continuo a sviluppare qui, dal mio focolare e luogo di lavoro, tantissimi percorsi di arrampicata, sentieri, nuove possibilità e strategie per l’outdoor. Ho creato decine di falesie e settori diversi: dalle vie di arrampicata moderne e classiche a quelle di bouldering e deep water solo, fino alle vie alpinistiche.

L’arrampicata è uno sport che piace molto ai giovani perché è la vita nello sport, un cadere e un rialzarsi. Un’esplorazione di sé stessi. E avere una parete così a Caivano è qualcosa di straordinario per tutti quei ragazzi e non solo che vogliono allenarsi, migliorare o anche solo avvicinarsi a questo mondo.

Con Direzione Verticale, la community che ho fondato tanti anni fa, mi dedico a diffondere il mio Lifestyle con il mondo: l'Avventura e la sua Scoperta, tutto grazie alla consapevolezza e alla scoperta di sé stessi e delle proprie potenzialità.

 
IL RACCONTO DI ROSARIO POMPEO BARILE

Mi chiamo Rosario Pompeo Barile e ho cominciato a praticare parkour guardando i palloni volare e pian piano ho capito che ero l'unico a poter scavalcare per poterli recuperare. E così mi sono avvicinato sempre più a questo sport grazie ad un ragazzo della mia scuola che lo praticava.

Da lì ho capito che quella era la mia strada, ad ostacoli, come un percorso di parkour, ma pur sempre la mia strada, e anzi, questa mi ha fatto capire come superare non solo quest’ultimi, ma anche i problemi, le inadeguatezze, i disagi e chi più ne ha più ne metta.

Mai avrei pensato di far anche parte della Nazionale Italiana di parkour, con la quale son riuscito a fare 4 Coppe del Mondo, 1 Mondiale in Giappone, 2 Coppe in Bulgaria e 2 a Montpellier in Francia, dove in quest’ultima son riuscito ad arrivare quinto in posizione mondiale nella categoria speed.
Il parkour per me è affrontare il mondo e i suoi spazi, adattandoti ad ogni forma e ostacolo possa pararsi dinnanzi a te. Devo tutto al Parkour e vorrei dare tutto con esso, e spero un giorno di riuscire a farlo ancora più in grande di quanto non stia già facendo. Oggi sono uno degli insegnanti dello splendido parco che è stato costruito a Caivano. E di questo ne sono fiero.