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Sport e Salute S.p.A. ha “scattato” la fotografia dettagliata dei Collaboratori Sportivi che stanno ricevendo il bonus a causa delle chiusure dovute alla pandemia. È un focus completo su chi ogni giorno lavora nelle società e nelle associazioni sportive: numero di domande completate, fasce d’età, area geografica di residenza, distribuzione regionale, componenti del nucleo familiare, titolo di studio, tipologia di organizzazione presso cui si presta la propria opera, tipologia della collaborazione, abilitazioni professionali.
Visualizza qui il Focus report generale
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Il Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali ha incontrato questa mattina il Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute S.p.A. Vito Cozzoli. Nel corso del colloquio Vezzali e Cozzoli hanno innanzitutto affrontato il tema delle necessarie misure di sostegno economico alle società e alle associazioni dilettantistiche colpite dalla pandemia e dalla lunga chiusura. È il primo obiettivo del Governo e della Società che si occupa della promozione dello sport di base, per l’obiettivo comune di difendere il valore formativo, educativo e sociale dell’attività sportiva.
Sono stati toccati altri punti: il bonus ai collaboratori sportivi secondo le disposizioni del decreto Sostegni, l’attività sociale e industriale di Sport e Salute, i numeri della crisi che ha investito le ASD/SSD. Si è parlato anche, sapendo che le decisioni finali dipendono dai dati sanitari, della riapertura dello sport e della ripartenza.
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Dopo la pubblicazione della lettera aperta del 17 marzo, vi aggiorniamo sulle norme riguardanti il bonus contenute nel Decreto Sostegni appena pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e sulle procedure da seguire per l’erogazione.
1. – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 (c.d. Decreto Sostegni), contenente la normativa per l’erogazione del bonus ai Collaboratori Sportivi.
2. – La normativa, prevista dall’articolo 10 (commi da 10 a 15), stabilisce che Sport e Salute eroghi automaticamente l’indennità ai soggetti già beneficiari della medesima indennità per i quali persistano i requisiti.
3. – In analogia con la procedura seguita per l’erogazione automatica relativa alle mensilità precedenti, i Collaboratori Sportivi già beneficiari dovranno confermare, nella piattaforma informatica, che l’attività relativa al rapporto di collaborazione sia cessata, ridotta o sospesa a causa del COVID (a tal fine, si considerano cessati a causa dell'emergenza epidemiologica anche tutti i rapporti di collaborazione scaduti entro la data del 30 dicembre 2020 e non rinnovati), nonché di non essere beneficiari di altri redditi, quali:
- reddito di cittadinanza ai sensi del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26,
- reddito di emergenza di cui all’art.82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34,
- redditi da lavoro autonomo di cui all’art. 53 TUIR,
- redditi da lavoro dipendente e assimilati di cui agli artt. 49 e 50 TUIR,
- pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati, con esclusione dell’assegno ordinario di invalidità di cui alla legge 12 giugno 1984, n.222;
- prestazioni di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 44 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, così come prorogate e integrate dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, dal decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, e dal presente decreto.
A tal fine, tutti i beneficiari, con eccezione dei soggetti per i quali si è registrata un’incoerenza con i dati comunicati dall’INPS, riceveranno a breve una mail per l’accesso in piattaforma. Contestualmente, l’accesso sarà possibile anche con le modalità descritte sotto, in calce alla pagina.
4. – L’ammontare dell’indennità è determinato come segue:
a) ai soggetti che, nell’anno di imposta 2019, hanno percepito compensi relativi ad attività sportiva in misura superiore ai 10.000 euro annui, spetta la somma di euro 3.600;
b) ai soggetti che, nell’anno di imposta 2019, hanno percepito compensi relativi ad attività sportiva in misura compresa tra 4.000 e 10.000 euro annui, spetta la somma di euro 2.400;
c) ai soggetti che, nell’anno di imposta 2019, hanno percepito compensi relativi ad attività sportiva in misura inferiore ad euro 4.000 annui, spetta la somma di euro 1.200.
Ai fini della determinazione dell’ammontare dell’indennità, Sport e Salute utilizza i dati dichiarati dai beneficiari al momento della presentazione della domanda nella piattaforma informatica prevista dall’articolo 5 del decreto del 6 aprile 2020 del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport. Non è possibile modificare tale dichiarazione.
PROCEDURA PER ACCESSO IN PIATTAFORMA
Per accedere alla piattaforma si prega di seguire attentamente le seguenti indicazioni:
1) prendere appuntamento per l’accesso in piattaforma inviando un SMS con il tuo Codice Fiscale al numero 339.9940875
2) accedere alla piattaforma al seguente link: https://curaitalia.sportesalute.eu/accesso
3) per accedere alla piattaforma è necessario inserire: il proprio Codice Fiscale (tutto maiuscolo e tutto attaccato), la password scelta in fase di registrazione e il codice univoco ricevuto via SMS.
3.1) se ha dimenticato la password, clicchi qui: https://curaitalia.sportesalute.eu/nuovaPassword
- a) inserisca il suo codice fiscale scritto tutto maiuscolo e tutto attaccato;
- b) controlli l’e-mail: troverà un messaggio inviato da parte di Cura Italia, contenente il link per chiedere una nuova password;
4) una volta ottenuto l’accesso alla piattaforma, segua le indicazioni in home page;
5) una volta confermato l’invio, la procedura si considererà conclusa e sarà rindirizzato alla pagina iniziale.
Per eventuale supporto nell’accesso alla piattaforma è possibile contattare il numero 06.32722020, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00.
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Sono stati dodici mesi senza tregua. Vissuti dallo sport, e non solo dallo sport, in apnea. È dura stare tanto tempo sott’acqua. Non abbiamo ancora rimesso la testa fuori. Anzi da lunedì l’Italia, tranne poche eccezioni, è stata costretta a dichiarare un nuovo lockdown.
Per i Collaboratori Sportivi Sport e Salute S.p.A. è diventata un punto di riferimento. Ed è quello che vogliamo essere perché voi, donne e uomini delle società e delle associazioni dilettantistiche, rappresentate la vera spina dorsale dello sport italiano. Venite prima di tutto.
A noi vi rivolgete per avere notizie delle indennità. Due mesi e mezzo senza reddito “sono una disperazione”, come scrivete nei commenti ai post della Società. Sappiamo anche che la vostra priorità non sono i bonus, ma la riapertura delle palestre, delle piscine, dei circoli. Ovvero, fare il vostro lavoro nelle società, insieme alle quali rappresentate un presidio civile del Paese. Però quando lo stop è obbligato dall’andamento della pandemia, coloro che non stanno lavorando o lo stanno facendo a un regime minimo devono andare avanti.
Sono parole, ma anche nelle parole si trova la verità. C’è stata una crisi di governo, la formazione e la nascita di un altro esecutivo e ora l’attesa per il nuovo decreto Sostegni. L’attenzione verso lo sport di base e i suoi valori imprescindibili è stata testimoniata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nell’intervento alle Camere e dal neo Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali nelle sue prime dichiarazioni.
Sport e Salute, che nell’ultimo anno si è sentita investita della responsabilità tutta nuova di farsi portavoce dei Collaboratori Sportivi, sta auspicando che l’attenzione si trasformi in atti. E siamo fiduciosi che questa aspettativa sarà soddisfatta al più presto.
Chi di voi ha ricevuto l’erogazione da marzo a dicembre, e siete tanti - circa 190 mila persone - conosce la puntualità dei bonifici e l’impegno che Sport e Salute ha profuso per salvare il capitale umano del movimento. Per le domande più complicate abbiamo moltiplicato gli sforzi fino a raggiungere sempre l’obiettivo di aiutare chi aveva i requisiti a ricevere il bonus. In alcuni casi, che per noi non sono mai pochi perché anche un solo collaboratore è importante, abbiamo fatto il possibile per tutelare il diritto all’indennità. Abbiamo chiesto pareri, scritto e riscritto a tutti gli organi istituzionali in modo da arrivare a una soluzione positiva. Quando siamo giunti alla decisione di rigettare le richieste non lo abbiamo fatto senza tentare, nel rispetto delle leggi, tutte le strade. Ci siamo presi cura della vostra causa che è la causa dell’intero sport italiano. Abbiamo cercato di non abbandonare nessuno. E di tenervi sempre aggiornati.
Sul sito, sui social, sui media avete letto di tante nostre iniziative. Abbiamo considerato un dovere mettere la Società al passo coi tempi, lavorare sul futuro. Ci sarà una luce in fondo al tunnel, speriamo. Ma una cosa è certa: Sport e Salute, da marzo 2020, ha messo sempre al primo posto il bonus e i Collaboratori Sportivi. Diversamente, non avremmo potuto gestire il pagamento di oltre mezzo miliardo di euro in nove mesi.
In una chat di una piccola squadra di pallavolo che riesce ancora ad allenarsi ho letto questo messaggio che credo vi rappresenti tutte e tutti. “A me personalmente quest’anno non preme tanto lo sport o il campionato, che ovviamente andranno fatti nella misura in cui siamo una società sportiva, ma preme la possibilità di offrire alle ragazze, al di là delle chiacchiere, un luogo e una situazione sicura e controllata dove continuare a sviluppare la loro socialità e la loro speriamo spensierata voglia di crescere e conoscere la vita e il mondo. Per me è un modo di dimostrare loro che quando noi adulti diciamo che i giovani sono il nostro futuro e il futuro di questa Nazione, mettiamo anche in campo tutta l’energia che possiamo perché queste non siano parole vuote, che prima di tutto vengono loro e i nostri sforzi sono tutti per loro”.
Ecco, anche per Sport e Salute - attraverso di voi e le ASD/SSD - gli sforzi sono tutti per loro, per i praticanti di ogni età. E per lo sport.
Il Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute S.p.A.
Vito Cozzoli
Comunicazione relativa alle casistiche per cui si è registrata un'incoerenza tra le autocertificazioni presentate nella piattaforma di Sport e Salute e il riscontro avuto dall'INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale).
1. In questi ultimi mesi, come sapete, la Società ha preso a cuore le difficoltà e le problematiche relative ai soggetti per cui si erano registrate incoerenze con i dati contenuti nei registri dell’INPS: prima richiedendo un parere all’Avvocatura dello Stato, poi attivando un tavolo tecnico con l’Istituto nazionale per la Previdenza Sociale e, infine, stimolando lo stesso INPS a giungere quanto prima alla definizione del quadro necessario per la risoluzione del problema.
2. Alla luce di quanto sopra, l’INPS ha completato il suo approfondito lavoro e ha pertanto trasmesso a Sport e Salute l’atteso elenco dei soggetti originariamente beneficiari dell’indennità ex articolo 27 del decreto Cura Italia che – a seguito degli accertamenti compiuti dall’Istituto medesimo – sono risultati non avere i requisiti legislativamente previsti per l’erogazione da parte dell’INPS. Per tali soggetti, pertanto, l’INPS avvierà il recupero delle somme corrisposte.
3. Conseguentemente, la Società ha svolto – per ciascuna delle 2.138 posizioni rientranti nella comunicazione dell’INPS – i primi approfondimenti necessari per verificare la sussistenza dei requisiti di legge per l’eventuale erogazione dell’indennità di Sport e Salute.
4. All’esito di tali approfondimenti, nei prossimi giorni la Società invierà a ciascuno di questi soggetti – che, si rammenta, dovrà restituire all’INPS le somme ricevute – una mail contenente il link per la conferma dei requisiti delle mensilità che non sono state erogate a causa dell’incoerenza con i dati comunicati dall’INPS.
5. Per ciascuno di questi soggetti, inoltre, verrà verificato se, al momento della presentazione della domanda a Sport e Salute, avessero già percepito l’indennità dall’INPS. In tal caso, coerentemente con il parere reso dall’Avvocatura dello Stato, non avranno diritto a ricevere l’indennità di Sport e Salute.
6. Per beneficiare dell’indennità, nel caso, di specie, i collaboratori, al momento della presentazione della domanda, hanno autocertificato ai sensi del DPR 445/2000, di "non aver percepito le indennità di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 44 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18", laddove l’art. 2, comma 2, del decreto del 6 aprile 2020 prevedeva invece la non cumulabilità tra l’indennità richiesta e quelle di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 44 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18.
7. Nell’ipotesi, pertanto, che avessero già percepito l’indennità INPS al momento della presentazione della domanda nella piattaforma di Sport e Salute, tali soggetti ricadranno nell’ambito del disposto dell'articolo 75 del DPR 445/2000 che prevede testualmente che “qualora dal controllo di cui all’articolo 71 emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera” e che “la dichiarazione mendace comporta, altresì, la revoca degli eventuali benefici già erogati nonché il divieto di accesso a contributi, finanziamenti e agevolazioni per un periodo di 2 anni decorrenti da quando l'amministrazione ha adottato l'atto di decadenza”. Quest’ultima disposizione è peraltro stata aggiunta recentemente dall'art. 264, comma 2, lettera a), legge n. 77 del 2020).
8. Relativamente ai soggetti presenti nell’elenco di cui al paragrafo 2. per cui venisse riscontrato invece che non avevano ancora percepito l’indennità INPS al momento della presentazione della domanda a Sport e Salute, si continuerà la verifica dei requisiti e, in caso positivo, verranno erogate le mensilità mancanti.
9. Per quanto concerne gli altri soggetti per cui si era registrata un’incoerenza con i dati dell’INPS e che non sono presenti nell’elenco di cui al paragrafo 2. inviato dall’Istituto, l’indennità di Sport e Salute non è dovuta.
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