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Studio sul cyberbullismo in atletica

Anno di pubblicazione: 

2024

Autore: 

World Athletics

Tematiche: 

Giovani e bambini Popolazione generale Salute e prevenzione Violenza e discriminazioni parità di genere Bullismo e cyberbullismo

World Athletics la Federazione internazionale per l'atletica leggera ha pubblicato uno studio quadriennale e multi-evento, dove sono stati monitorati gli account dei social media di 2.438 atleti di World Athletics in relazione al cyberbullismo.

World Athletics ha utilizzato il servizio Threat Matrix per studiare gli illeciti online (molestie, diffamazione, ecc.) rivolti agli atleti durante quattro eventi: i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, i Campionati Mondiali di Atletica in Oregon 2022, i Campionati Mondiali di Atletica a Budapest 2023 e i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Sono stati analizzati, oltre 1,4 milioni di post o commenti, ognuno dei quali aveva uno o più account su quattro piattaforme di social media (X, Instagram, Facebook e TikTok).

Gli illeciti sono stati rilevati utilizzando un algoritmo di rilevamento delle minacce basato sull'intelligenza artificiale, che ha identificato contenuti potenzialmente illegali in oltre 40 lingue.

Questo studio comparativo è il primo nel suo genere nello sport a livello mondiale e ha portato altre Federazioni Internazionali a cambiare il loro approccio per essere in grado di offrire agli atleti gli strumenti per proteggersi autonomamente. Il documento evidenzia come il razzismo, la discriminazione di genere, e molestie sessuali siano stati costanti durante lo studio, con un aumento del volume di contenuti illegali sui social media.

CONFRONTO TRA I RISULTATI DI OGNI EVENTO

L’analisi dei dati ha evidenziato che le atlete hanno ricevuto un maggior numero di illeciti online rispetto agli atleti e che in tutti e quattro gli eventi, il razzismo e il sessismo sono rimasti i problemi principali che gli atleti hanno dovuto affrontare online.

Il confronto con gli eventi precedenti è il seguente:

  • Tokyo 2020: 161 atleti monitorati, 240.707 post analizzati, 132 post verificati come illegali e segnalati. Il 63% delle molestie online era rivolto a due atlete, il 29% era a sfondo sessista, il 26% era razzista.
  • Oregon 2022: 458 atleti monitorati, 427.764 post analizzati, 59 post verificati come illeciti e segnalati. Il 59% del cyberbullismo era rivolto alle atlete, il 36% era di natura sessuale o sessista, il 19% era di natura razzista.
  • Budapest 2023:344 atleti monitorati, 417.240 post analizzati, 258 post verificati come illeciti e segnalati. Il 35% dei post era di natura razzista, con un aumento del 12% rispetto ai campionati del 2022.
  • Parigi 2024: 917 atleti monitorati, 355.873 post analizzati, 809 post verificati come illeciti e segnalati. L'82% dei post era rivolto a due atleti, oltre il 30% degli abusi rilevati in questo studio era di natura sessuale o sessista.

ANALISI E AZIONI INTRAPRESE

Lo studio dimostra che le minacce e gli abusi continuano a raggiungere gli atleti in tutte le piattaforme rivelando alcuni dati interessanti:

  • X (ex Twitter) rimane la piattaforma principale per seguire gli eventi dal vivo e quindi molestare gli atleti in reale;
  • l’uso di Instagram, Facebook, Tik Tok e altre piattaforme sta crescendo tra gli atleti;
  • un numero molto minore di atleti pubblica durante le gare, creando un’atmosfera di stasi nei loro account;
  • i risultati hanno confermato che la maggior parte degli abusi rivolti agli atleti di atletica leggere è stata inviata in inglese;
  • 258 post segnalati alle piattaforme come illegali;
  • 254 account segnalati;
  • 2 casi gravi segnalati alle autorità;
  • 25 atleti hanno ricevuto protezione AI per tutto l'anno sui loro account social.
  • sono stati creati e distribuiti materiali educativi agli atleti per fornire maggiori informazioni su come proteggere meglio se stessi e i propri account online.

In conclusione, questa ricerca ha permesso di comprendere meglio il panorama del cyberbullismo, sottolineando la necessità di una vigilanza continua e evidenziando la necessità di misure proattive per limitare tali illeciti.

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