Lo sport raccontato dagli sportivi
- Tematiche: Palestre e mondo fitness, Popolazione generale, Sistema sportivo
L'ascolto delle organizzazioni sportive: stato di salute, previsioni e bisogni futuri
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"Nuovi Quaderni di Sport di Classe" per la Scuola primaria. Progetto di Sport e Salute e Ministero dell’Istruzione
Parte oggi il progetto "I nuovi Quaderni di Sport di classe": tanti esercizi, percorsi e giochi realizzabili con i bambini in sicurezza, a scuola, a casa o all’aperto.
Una nuova proposta lanciata da Sport e Salute e il Ministero dell’Istruzione, d’intesa con il Sottosegretario allo Sport, rivolta ai docenti e pensata per le scuole primarie di tutta Italia.
Da oggi sono online anche le video-clip sui Quaderni di Sport di Classe: brevi filmati per mostrare in modo semplice come realizzare attività ed esercizi motori dedicati a bambini dai 6 ai 10 anni, a scuola, a casa o all’aperto muovendosi, imparando e divertendosi con gli amici o insieme alla famiglia.
Obiettivo del progetto: favorire la continuità dell’attività motoria per i bambini dai 6 ai 10 anni, in ambito scolastico e familiare, in un contesto in cui sedentarietà e stili di vita poco sani rischiano di diffondersi.
Elementi principali: un nuovo volume della Guida didattica per la scuola primaria.
Basati sui “Quaderni di Sport di Classe” e adattati all’attuale situazione di emergenza sanitaria, i nuovi Quaderni presentano proposte, pensate per tutte le classi, dalla 1^ alla 5^, per svolgere l’attività motoria in sicurezza e nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid. Sono rivolti agli insegnanti di scuola primaria, ai laureati e laureandi in Scienze motorie e alle famiglie per favorire il movimento, l’apprendimento e il divertimento dei bambini a scuola, a casa o all’aperto. Inoltre prevedono adattamenti per i bambini con disabilità e altri Bisogni Educativi Speciali, realizzati in collaborazione con il Comitato Paralimpico Italiano.
I Quaderni comprendono:
- Un Compendio, con linee guida e focus metodologici-didattici
- Schede pratiche per attività a scuola, con percorsi e giochi motori per tutte le classi
- Schede pratiche per attività a casa, con giochi e attività della campagna “Lo Sport è di casa”, da realizzare a casa o all’aperto
- Video-tutorial che illustra nel dettaglio i Quaderni e come utilizzarli al meglio
- Video-clip dimostrative delle attività e dei giochi motori proposti nelle Schede attività dei Quaderni
- Webinar: un percorso di formazione gratuito, curato dalla Commissione Didattico-Scientifica di Sport di Classe e dagli autori dei Quaderni, in collaborazione con la Scuola dello Sport e il CIP, volto ad approfondire i contenuti del progetto formativo.
Le video-clip saranno pubblicate on line periodicamente e presenteranno le diverse attività proposte nei Quaderni:
- Video sulle Schede pratiche per attività a scuola: illustrano percorsi e giochi per tutte le classi, da svolgere in palestra o in altro spazio adeguato, anche all’aperto, rispettando le norme vigenti in materia di distanziamento interpersonale.
- Video sulle Schede pratiche per attività a casa: dedicati ai contenuti della campagna “Lo Sport è di casa”, con proposte che i bambini potranno realizzare a casa o all’aperto, sotto la supervisione di adulti e genitori
Alcune delle video-clip illustreranno anche specifici adattamenti per i bambini con disabilità o BES.
Scopri di più nelle pagine web dedicate www.sportesalute.eu/sportdiclasse
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Ex Stella Polare: tradizioni sportive e riqualificazione impianti
- PIANI URGENTI
- COMUNE DI ROMA
Nella città metropolitana di Roma, il Giannattasio di Ostia ha terminato il restyling. Una struttura e una lunga storia di sport, rientrate negli interventi urgenti finanziati dal Fondo Sport e Periferie per la riqualificazione e il potenziamento di un luogo di interesse agonistico nazionale.
Il nuovo look curato da professionisti in grado di applicare le linee dell’architettura e i calcoli dell’ingegneria alle esigenze dell’impiantistica sportiva e delle normative che la regolamentano. Due milioni di euro governativi - da gestire per l’interesse pubblico e la creazione di opportunità per giovani promesse e attività socio-aggregative sul territorio - sono stati affidati a Sport e Salute S.p.A. che ha svolto il ruolo di stazione appaltante attraverso la “Direzione Infrastrutture, Sistemi e Ingegneria dello Sport”.
Il progetto dell’ingegnere Diego Imperiale (bi-studio) ha come direttore dei lavori il perito industriale Tommaso Dore e come RUP (Responsabile Unico del Procedimento) l’architetto Marco Ducci a garanzia della corretta esecuzione dell’appalto.
È stato effettuato il layout interno dell’edificio “Casina Giannattasio” destinato a spogliatoi e uffici, riqualificati gli impianti elettrici, la centrale termica e sostituiti gli infissi a taglio termico e i corrispondenti scuri per l’efficientamento energetico. Si è proceduto all’installazione dei seggiolini nella tribuna e sono stati ristrutturati i bagni per il pubblico. Riqualificato anche il piazzale retro-tribuna destinato all’ingresso degli spettatori: tre mila metri quadri coperti da sistema elettronico di sorveglianza. Tinteggiate le facciate e provveduto al rifacimento dell’impermeabilizzazione di tetto, tribuna e pluviali esterni realizzando un nuovo canale di gronda. Nella tribuna è stata anche sostituita la pavimentazione in marmo, installati i nuovi parapetti, adeguati i bagni e le rampe di accesso per i diversamente abili con percorso dedicato nello spazio del pubblico. Eseguita la rimozione delle pavimentazioni interne esistenti e il compimento di un nuovo vespaio aerato, l’esecuzione di tutte le partizioni interne in blocchi, la posa dei nuovi pavimenti, l’inserimento dei controsoffitti e la riqualificazione dei campetti polivalenti.
Sport e Salute ha anche curato e definito la situazione della “Pineta” e l’interessamento di due campi polivalenti da riconsegnare al Comune di Roma, che ha già aggiudicato la gestione del complesso sportivo al nuovo gestore, la NOR – Nea Ostia Rugby.
“Lo stadio Giannattasio”: storia e curiosità
Fu costruito nel 1960 per le Olimpiadi di Roma e da allora ha cambiato varie destinazioni d’uso. In origine, lo spazio verde al centro della pista di atletica leggera avrebbe dovuto ospitare un campo di Hockey, invece, per diverso tempo, fu assegnato all’AS Ostia Mare Lido Calcio, che a fine anni Ottanta con il sostegno dall’AS Roma di Dino Viola - in cerca di giovani promettenti – venne promossa in Serie C. La squadra successivamente trovò casa a Campo Marzio di Ostia Lido.
La pista d’Atletica – pietra miliare dell’opera - è passata da sei a otto corsie a cui aggiungere una zona lanci dedicata e adatta anche per gli atleti paralimpici, unica in tutta la città. Vi sono anche quattro pedane di salto in lungo, due di salto in alto e un pistino per allenamenti a distanze corte.
Oggi, è il secondo Stadio più grande della Capitale dopo l’Olimpico e si gioca a rugby.
L’impianto prese il nome di Stella Polare dal quartiere dove è ubicato, dal 2002 intitolato al velocista Pasquale Giannattasio, detentore del record nazionale di 10’’26 sui 100 m dal 1967 al 1972. Il campione morì di seguito a un malore accusato il 2 marzo 2002 mentre correva intorno allo Stadio.
Gli sportivi e le persone del posto restano affettuosamente legati anche al nome precedente, che identifica una struttura brillante sia nell’utilizzo sia nell’impegno sportivo dedicato all’alto livello come allo sport di base.
Grazie alla presenza dei campetti polivalenti sono praticabili diverse discipline e c’è davvero spazio per tutti nell’ottica dell’inclusione.
Il complesso sportivo, di stimato valore atletico, con le sue aree gioco e la pineta che comprende più di cinquecento alberi, è stato affidato per lungo tempo alla FIDAL (Federazione Italiana d’Atletica Leggera).
L’utilizzo dell’impianto ha permesso di realizzare azioni volte ai giovani, per dirla con Maurizio Alivernini (presidente Lyceum Roma XII APD): «una vita dedicata all’atletica in questo stadio dove la FIDAL organizza dei corsi per innalzare il livello agonistico dei ragazzi preparandoli alle gare. Da giugno a ottobre il complesso sportivo ha ospitato i centri estivi molto frequentati. Qui, possono svolgere diverse attività come: basket, pallavolo, esercitazioni di crossfit. Noi conviviamo facilmente con questi sport. Con il rugby riusciamo a condividere serenamente lo spazio di allenamento perché nonostante sia uno sport di forte contrasto fisico i lanci che produce non sono di eccessiva potenza e quindi non sono un pericolo per gli atleti in pista, o in zona di lancio».
Tra gli avvenimenti che hanno arricchito l’importanza di questo Stadio i due Campionati mondiali militari disputati negli anni Ottanta (1986-1989) e si ricordano le frotte degli ammiratori che nel 1987 popolarono la tribuna dello stadio per assistere agli allenamenti di “Ben” l’uomo dalla partenza a rana (Benjamin Sinclair Johnson Jr, il capitano della nazionale canadese e velocista di fama internazionale, che stabilì il record del mondo di 9’’79 nei 100 m piani a Seul annullato dall’antidoping).
La nuova gestione del Giannattasio non è soltanto atletica ma anche rugby.
Il rugby ostiense è una realtà fiorente basata sulla filosofia dell’aggregazione che la Nea Ostia Rugby (NOR) conosce bene, a tal punto da essersi aggiudicata il nuovo bando di gestione e in attesa di avviarne l’utilizzo entro fine febbraio 2022.
La NOR gioca su questo campo dal 2010 ma già dagli anni Novanta con l’Ostia Rugby facevano “meta”, in quel tempo, nell’ancora Stadio della Stella Polare.
A dire del presidente Giuseppe Marra, Ostia è da sempre considerata un'enclave del rugby della capitale: «le squadre che ospitiamo per giocare sanno che si troveranno davanti la caparbietà degli uomini di periferia»
Tra le attività nel territorio, la promozione gratuita nelle scuole è un must della NOR. Continua Marra: «questo ci consente di far conoscere il rugby e i valori che lo caratterizzano. Secondo noi, è importante che i giovani comprendano il concetto “Terzo Tempo” e che a rugby non si gioca contro ma con l’altra squadra».
Da undici anni sullo stesso manto verde e da tre con un nuovo Consiglio Direttivo che gestisce trenta tecnici a disposizione di una famiglia di 250 giocatori, dove il più piccolo ha quattro anni e il più grande sessantasette. Anche la NOR ha dovuto subire le conseguenze della pandemia in corso. Nel 2020 i Seniores erano pronti a competere per la promozione ma il Covid-19 ha sedato gli entusiasmi.
Ora, però, i ragazzi sono pronti e Marra si aspetta grandi cose in campo, oltre ad auspicare a una Club House da gestore dell’impianto magari in poco tempo. L'obiettivo rimane la diffusione del rugby e dei suoi principi.
Una dirigenza composta per gran parte da ex atleti, dove il “Mediano di Mischia”, il numero 9 della vecchia Rugby Ostia, Francesco Gizzi oggi è un tecnico che continua ad appassionare al rugby.
L‘impianto dà voce a eventi di respiro nazionale e internazionale con alta partecipazione dei cittadini. Infatti, lo sport sul litorale romano non ha confini né colore, lo testimonia la Maratona Roma-Ostia che Luciano Duchi volle dal 1974, nata come gara di pattinaggio a rotelle sulla via del Mare con arrivo “lungomare di Ostia”, e diventata un evento podistico di rilievo internazionale.
Altre tradizioni storiche le arti marziali e la boxe, per le prime vi è un centro d’eccellenza Federale “il Palapellicone” e per il pugilato una storia dal secolo scorso legata al “piccolo ring romano” di Romolo Croce.
La rete al Giannattasio è la norma. Lo Stadio accoglie diverse associazioni che promuovono lo sport per giovani, adulti, over65, normodotati e diversamente abili. Soltanto nel campo dell’atletica usufruiscono delle aree di gioco e allenamento: NOR - Nea Ostia Rugby; Lyceum Roma XII APD; OSO Atletica leggera; ASD Tecno Sport; ASD Run Race Management; ACSI Campidoglio Palatino; SSD Nissolino sport. A queste vi sono da aggiungere tutte quelle che si occupano delle altre discipline presenti nel complesso sportivo.
Tanti Campioni hanno calcato il tartan della sua pista e affinato le proprie specialità, nomi noti quali Gabriella Dorio, Sara Simeoni, Erika Rossi, Marisa Masullo, Alberto Cova, Stefano Tilli, Stefano Mei (attuale presidente FIDAL). Mentre, lo guardano dall’alto due astri altrettanto raggianti, due olimpionici, due primatisti, due pietre miliari dello sport italiano, l’instancabile perfezionista Pietro Mennea e la determinata rivoluzionaria Paola Pigni.
Il valore aggiunto apportato dal contributo del Fondo Sport e Periferie fu assegnato negli anni in cui a Roma dilagava l’inchiesta “Mondo di Mezzo” proprio per incentivare la lotta alla criminalità attraverso i principi dello sport che sostengono la socializzazione e l’inclusione, caratteristiche necessarie per il benessere comunitario.
Sport e Salute S.p.A. consegna i lavori e lo sport è pronto a far vivere nuove storie.
![Giannattasio foto](/images/joomgallery/thumbnails/ostia_294/giannattasio_foto_20220208_1415411174.jpeg)
![GIANNATTASIO](/images/joomgallery/thumbnails/ostia_294/giannattasio_20220208_1368255564.jpeg)
![Tribuna Giannattasio](/images/joomgallery/thumbnails/ostia_294/tribuna_giannattasio_20220208_1124864080.jpeg)
Il gioco con lo "Spirito" della comunità
- PIANO 1
- COMUNE DI COSENZA
Sport in Oratorio. Da circa trent’anni la Parrocchia Santa Teresa del Bambino Gesù è attenta all’aggregazione e all’inclusione fra i giovani del territorio. “È uno spettacolo vedere una struttura sportiva di nuova generazione nel cuore della città”, afferma Francesco Pontieri (collaboratore del Parroco).
In Piazza Santa Teresa lo spazio destinato all’attività sportiva, con due campetti in cemento per praticare pallavolo e calcio a 5 (sempre manutenuti con le esigue risorse della Parrocchia stessa), è stato riqualificato: soppiantato il cemento armato dall’erba sintetica per il calcetto e dal gripper outdoor per la pallavolo.
La Parrocchia, impiegando le risorse proprie, lavora per le persone e la loro serenità. La superficie esterna – confinante con la Chiesa – è stata disposta come luogo dove riunirsi, condividere e scambiarsi esperienze attraverso lo sport. Promuovere l’attività motoria dei ragazzi è l’obiettivo principale e necessario per sostenere l’aggregazione e contribuire al sostegno di una società solidale. C’è un’Associazione che si prefigge imprese alte e tipiche dello spirito comunitario, la “Nua ci pruvamu ODV”.
Umberto Zinno, Presidente e anche regista della compagnia teatrale che caratterizza l’associazione culturale, mira all’attività intergenerazionale. “Il teatro permette di mettere in scena temi salienti del vivere quotidiano”, l’ultimo lavoro realizzato e adattato in dialetto calabrese è una pièce dedicata alle donne e alla protesta contro la violenza che si esercita sul genere femminile. “È un modo di far crescere la consapevolezza e di prestare un servizio”, dichiara Zinno che sottolinea l’importanza dello spirito del volontariato che nell’impegno cittadino trova la finalità e il risultato. Il prossimo lavoro interesserà l’incontro tra cultura e sport e per il momento le attività ricreative e formative all’Oratorio continuano a far giocare i giovani. Lo testimonia Antonio Di Muro, laureato in scienze motorie, che gestisce i campi e segue i bambini nelle loro attività ludico-ricreative, in questo luogo dove il parroco Don Dario De Paola presta un’attenzione puntuale anche alla cura del verde e della manutenzione dei campetti, per evitare trascuratezze che danneggino i lavori eseguiti.
Sport e Salute S.p.A. di manutenzione e riqualificazione ne è esperta e su questo impianto ha fatto da stazione appaltante. La Direzione infrastrutture, sistemi e ingegneria dello sport ha svolto questa funzione garantendo il pieno rispetto dell’iter previsto dall’impiantistica pubblica per l’impiego del contributo di 100 mila euro sul Fondo Sport e Periferie utile a ristrutturare e recuperare l’impianto al centro di Cosenza.
I lavori eseguiti hanno potenziato l’area rendendola polifunzionale. Sono state rimodulate le misure del preesistente campo di calcio, sostituendo il manto in cemento con erba sintetica, e costruito ex novo un campo di volley: insieme sostengono l’interdisciplinarietà sportiva sul territorio.
È un atto di credo condiviso quello dello sport e dei valori che veicola: la Parrocchia provvede ai circa nove mila fedeli e Sport e Salute lavora per ampliare le opportunità locali di socializzazione e inclusione sia per le attività di base sia favorendo l’agonismo di livello. L’utilità sociale è il campo comune. Infatti, la struttura in questione si trova in una regione con disponibilità inferiore di impianti sportivi alla media nazionale.
La vocazione comune si rintraccia nel ruolo di Sport e Salute di favorire la rete fra soggetti sportivi, quanti lavorano sul territorio “per” e “nello” sport, Istituzioni governative e del mondo dello sport: la gente sempre al primo posto!
![Foto 7_Cosenza](/images/joomgallery/thumbnails/cosenza_286/foto_7_cosenza_20211019_1567891643.jpg)
![Foto 3_Cosenza](/images/joomgallery/thumbnails/cosenza_286/foto_3_cosenza_20211019_1719962320.jpg)
![Foto 10_Cosenza](/images/joomgallery/thumbnails/cosenza_286/foto_10_cosenza_20211019_1091559090.jpg)
Quartu Sant’Elena: il boom del basket anni Ottanta
- PIANO 1
- COMUNE QUARTU SANT'ELENA
C’è una periferia in un capoluogo italiano che racconta una storia di sport d’autore con il piglio d’impresa: a Quartu Sant’Elena l’Antonianum 93 guarda lo sport di base come incubatore sociale e di opportunità.
Con i suoi settanta mila abitanti è la terza città più grande della Sardegna, dopo Cagliari e Sassari, qui Sport e Salute S.p.A. ha fatto da stazione appaltante garantendo il corretto iter dei lavori realizzati sul Complesso sportivo Antonianum con il contributo sul Fondo Sport e Periferie - PCM. La Direzione infrastrutture, sistemi e ingegneria dello sport, che può contare su un gruppo specializzato di professionisti, ha meticolosamente vigilato sulla rigenerazione del campo di Basket, sul miglioramento funzionale dell’impianto e sull’adeguamento alle normative vigenti FIP – FIBA e CONI.
Il quartiere Sant’Antonio – casa dell’Antonianum – negli anni Ottanta era una zona difficile, tra bulli, provocatori e piccoli vandali, così si fa strada un progetto di riqualificazione socio-culturale attraverso lo sport. A quei tempi, il Basket Quartu - realtà rilevante - avrebbe segnato le sorti di via Macomer e della pallacanestro di periferia, il mentore Gigi Ruggeri: un nome, un sogno, il cammino della Cooperativa Antonianum 93. Da dietro quel “portoncino arrugginito” – alle spalle della parrocchia, vedeva il futuro dove gli altri guardavano solo ai problemi.
Anni di sacrifici e trattative, tra Istituzioni e volontariato, senza mai demordere, puntando al domani, ai giovani. Obiettivo inespugnabile contrastare la forte mortalità sportiva. Luigi Ruggeri sostiene: «il nostro obiettivo rimane quello identitario… costruiamo la nostra squadra con i nostri giocatori».
Anni passati a trovare la strategia giusta, la funzione possibilista, fino ad ottenere la concessione di 8200 mq di terreno comunale, che ha significato un mutuo con il Credito Sportivo Italiano e la costituzione della Cooperativa. Il 1993 simboleggia il punto di svolta, l’impegno e la dedizione hanno fatto il resto, ovvero la società giovanile più numerosa della Sardegna, a tutti i livelli sportivi.
Oggi, il quartiere è totalmente riqualificato. Lo scopo di Ruggeri di ricostruire relazioni e comunità è stato centrato: «la caratteristica dell’Antonianum è l’ancoraggio al territorio, al luogo. Lo sport di base deve essere promosso altrimenti si perde il senso».
Cagliari, una provincia con il basket nelle vene che, di cesto in cesto, conta ben cinquantaquattro scuole e vanta un’avvincente tradizione.
La pallacanestro ha ottenuto grandi riscontri nelle nuove generazioni, grazie anche alla passione trasmessa da personaggi che hanno avuto peso nell’isola e non solo. Si può pensare a John Sutter (il Gigi Riva del canestro sardo), Mario Vascellari (il Gigante buono innamorato della palla a spicchi), Massimo Lucarelli, Mariolina Addari (playmaker fuoriclasse) e Silvana Lenzu (prima giocatrice sarda in nazionale), solo per citarne alcuni. Il contagio, esteso a macchia d’olio, è stato sicuramente favorito anche dalla popolarità raggiunta della Dinamo Sassari-Banco di Sardegna di Meo Sacchetti che l’ha portata ai massimi livelli nazionali e internazionali. Movimento in continua ascesa con un tessuto forte e ramificato, mentre a Quartu Sant’Elena sgomita sotto canestro l’Antonianum 93.
Gigi Ranieri: «la nostra società ha un bisogno disperato di costruire capitale sociale e lo sport è un formidabile volano di capitale sociale, soprattutto in territori periferici dove il radicamento tradizionale è debole di identità».
Per Sport e Salute fare da stazione appaltante, in luoghi di grande valore socio-culturale e sportivo, significa contribuire alla finalità del Fondo Sport e Periferie e stare vicino alla gente.
Di seguito alcune immagini dell'Impianto:
![SAM_5676](/images/joomgallery/thumbnails/quartu_santelena_275/sam_5676_20210917_1709371047.jpg)
![SAM_5674](/images/joomgallery/thumbnails/quartu_santelena_275/sam_5674_20210917_1980566400.jpg)
![SAM_5671](/images/joomgallery/thumbnails/quartu_santelena_275/sam_5671_20210917_2007961975.jpg)
Amatrice: il Fondo Sport e Periferie per portare il “Tilesi” in Eccellenza
- PIANO 1
- COMUNE DI AMATRICE
Il “Paride Tilesi” si prepara alla nuova riqualificazione con il contributo di 250 mila euro concesso sul Fondo Sport e Periferie – Primo Piano Pluriennale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
È di agosto la sottoscrizione dell’accordo - fra Comune e Sport e Salute S.p.A. - che regolamenterà l’appalto pubblico e restituirà ad Amatrice - terra martoriata dal sisma del 24 agosto 2016 che colpì Marche, Umbria e Lazio – un campo in erba sintetica dove disputare i campionati di Eccellenza e allenare opportunità e aggregazione.
I lavori permetteranno di superare una serie di problematiche che rendono poco fruibile l’impianto, ad oggi omologato per lo svolgimento di gare FIGC-LND fino alla Prima Categoria. Il manto di gioco, oggetto dell’intervento, è stato il rifugio per i cittadini a seguito del terremoto del centro Italia, quando ha prestato la sua superficie alla Protezione Civile per l’allestimento di mense e tende destinate agli sfollati. Quell’evento funesto, veloce e imprevedibile, ha mostrato un altro volto dell’impiantistica sportiva, anch’esso essenziale, durante la partita che mai avrebbe voluto giocare nel luogo che porta il nome del centrocampista dell’Amatrice calcio storicamente più amato, altrettanto veloce e imprevedibile nel regalare, però, sorrisi con il suo talento di atleta.
Oggi, la commemorazione delle 299 vittime, morte sotto le macerie prodotte da quella scossa di sesto grado della scala Richter che, nel cuore della notte alle 3.36 di cinque anni fa, segnava il fischio di inizio di un “tempo” da ristabilire, ha restituito le note del Silenzio per una musica di cordoglio e le parole del Premier Draghi per una voce di speranza: «lo Stato vi è vicino… I lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente». In quelle terre, lo sport e le sue Istituzioni sono sempre rimasti in prima linea per la scuola, la cittadinanza e l’agonismo.
Il campo, riaperto nel 2018, ha in atto un nuovo progetto (Studio Tecnico Associato di Progettazione dell’ing. Solio Ruggieri) studiato nell’ottica del risparmio energetico per la green technology e che prevede un impianto fotovoltaico della potenza di 3 Kwp monofase, disposto per un accumulo di energie che alimenterà l’impianto di illuminazione a servizio anche della tribuna.
L’idea come risorsa per crescere e migliorare. La ristrutturazione permetterà al territorio di essere meta per categorie superiori che cercano impianti per i ritiri o per sessioni di allenamento che muovono un numero elevato di operatori e offrono visibilità, aumentando così le potenzialità di indotto economico per la città.
Le storie di sport qui non sono mai mancate perché terra di grande tradizione, dalla podistica al volley, dal basket al tennis senza dimenticare il pattinaggio e l’importanza dello sport nella scuola.
Ad Amatrice, Sport e Salute S.p.A. - con il suo staff di tecnici specializzati dell’Ufficio Sport e Periferie - vigilerà affinché l’iter di progettazione e finanziamento venga completato a norma di legge e a garanzia della sicurezza dei cittadini.
Il futuro passerà anche dal “Tilesi” per una ricostruzione con l’abilità di playmaker.
Il ritorno dell’hockey catanese: passioni sportive ed eruzioni di livello
- PIANO 1
- COMUNE DI CATANIA
Il Dusmet di Catania ritorna ai suoi splendori. In cima alla collina, in una posizione quasi olimpica tra l’Etna e il mare, osserva la storica città sulle note delle composizioni liriche di Bellini che ancora echeggiano nell’oblio del tempo.
Un’opera di alto interesse federale e un cantiere dove Sport e Salute S.p.A. è stata stazione appaltante. Professionisti qualificati della “Direzione Infrastrutture, Sistemi e Ingegneria dello Sport” e al servizio delle esigenze nazionali hanno eseguito meticolosamente tutte le fasi della riqualificazione dell’impianto, garantendo l’impiego del contributo di 690 mila euro concesso sul Fondo Sport e Periferie della Presidenza del Consiglio dei Ministri a copertura totale dell’intervento.
Una storia lontana, a tratti mistica, raccontata da Claudio Valdinoci – Responsabile del settore impianti della Federazione Italiana Hockey – che ricostruisce le origini dell’impianto costruito negli anni Novanta nell’area popolare di periferia denominata “Villaggio Dusmet”. Il quartiere prende il nome dal Cardinale più amato dai catanesi, arcivescovo della Città vissuto nell’Ottocento e proclamato beato per la sua grande fede e attenzione verso i poveri e gli indigenti. Nome attribuito anche alla struttura sportiva.
Il sogno comincia con un gruppo di appassionati che negli anni Settanta alimentarono la cultura sportiva di questa disciplina e svilupparono un importante movimento hockeistico che nei decenni a venire ha raggiunto alti livelli in campo nazionale e internazionale.
La passione e il professionismo crescono e alimentano il bisogno di un campo adeguato per lo sport di vertice. Grazie alla nutrita presenza di squadre militanti nei campionati di prestigio, l’attenzione federale era molto alta così come l’esigenza di un campo da gioco in erba sintetica. La miscela di interessi permise di avanzare l’istanza al Comune che con la Federazione Italiana Hockey resero possibile la costruzione dell’impianto tra il 1989 e 1991, inaugurandolo nel 1990.
Da allora al 2016 è stata sede operativa della Società CUS Catania che aveva sia la squadra femminile sia quella maschile nei campionati di massima serie.
Una struttura di livello per tutti, dove oltre al Cus molte scuole della zona e altre società del catanese e del messinese, iscritte in vari campionati sia senior che giovanili, calcarono l’area di gioco.
Impianto di respiro internazionale dal 1991 al 2015 ha ospitato manifestazioni di livello europeo e mondiale: Coppa delle Coppe, Campionati europei maschile e femminile, Raduni della nazionale italiana, tornei internazionali quale “Coppa del Mediterraneo”, finali nazionali. Molti atleti ed atlete del Cus Catania hanno vestito la maglia della nazionale italiana, qualcuno anche con la fascia di capitano.
Eccelle l’atletismo femminile con la squadra del Cus Catania che nel corso degli anni ha vinto sette scudetti nazionali outdoor, sei scudetti indoor, cinque volte la Coppa Italia e due Coppe europee.
Nel 2015, in riferimento al D.L.185/2015 Fondo di finanziamento “Sport e Periferie”, fu presentato il progetto di riqualificazione dell’impianto già di alta reputazione sportiva e consolidato interesse federale. Inizialmente venne ridimensionata la richiesta e successivamente approvata per un importo di circa cinquecentomila euro.
L’imprevisto. Durante l’attuazione delle procedure previste nell’impiantistica pubblica, precisamente il 25 aprile 2016, una tromba d’aria smantellò il manto d’erba sintetica del campo di gioco che divelto produsse un effetto vela causando ingenti danni sulle strutture dell’impianto. La veemenza della calamità motivò la rimodulazione del contributo concesso estendendolo a 690 mila euro, sempre a valere totalmente sul Fondo.
La riqualificazione della struttura ha comportato i seguenti interventi: riparazione del manto in erba sintetica e del sotto manto; impermeabilizzazione della copertura degli uffici e della club house; collocazione del parapetto di protezione in copertura; riparazione dell’impianto solare termico; adeguamento alle norme CONI per spogliatoi e servizi; realizzazione della recinzione a fondo campo estirpata dagli agenti atmosferici; adeguamento degli impianti tecnologici, delle torri faro del campo principale e della rete di distribuzione del gas; sostituzione del tabellone segnapunti.
Il restyling del Dusmet è durato da settembre 2019 all’estate 2020 con inaugurazione ad agosto. A celebrare il riavvio delle attività sportive, con l’Assessore allo Sport del Comune di Catania Dottor Sergio Parisi e il Delegato Provinciale del Coni Catania Enzo Falzone, il Presidente Federale Professor Sergio Mignardi e decine di giovani della scuola di Hockey locale hanno animato un mini torneo dimostrativo.
In tempi di Covid-19, alle prese con i protocolli di contenimento dei contagi, l’impianto ha ripreso vita con l’obiettivo di riportare in casa le squadre di alto livello che a causa dell’impraticabilità della struttura sono state costrette a trasferirsi altrove.
La ripartenza passa per la conduzione del Geometra Sebastiano Scalisi, presidente della ASD Polisportiva Galatea, che opera nell’impianto e milita nella tradizione dell’Hockey catanese dal settembre 2017, anno della sua costituzione. La Polisportiva ha una squadra iscritta nel campionato di serie B e sei squadre maschili e femminili, iscritte a vari campionati nazionali giovanili di categoria.
Oltre all’ASD Galatea, nell’impianto operano altre società partecipanti a campionati nazionali. Il Comitato Regionale Sicilia e la Polisportiva hanno sottoscritto delle intese con vari istituti scolastici della zona per promuovere la disciplina tra i giovani studenti.
Nelle estati 2020 e 2021 Galatea ha aderito e partecipato al progetto nazionale del CONI “Educamp CONI” trasformando il Dusmet in un centro sportivo multidisciplinare rivolto ai ragazzi tra i 6 e i 14 anni. Sport e formazione per rispondere alle esigenze del territorio.
Il valore sociale è la seconda pelle dell’impianto hockeistico. La sua posizione periferica in una zona difficile della città permette di accogliere i ragazzi e le ragazze del posto togliendoli dalla strada e creando un cuscinetto di sicurezza tra loro e i pericoli esistenti.
Il lavoro di Sport e Salute S.p.A. non si ferma al certificato di fine lavori, né al taglio del nastro istituzionale, verifica il reale utilizzo dell’impianto sportivo anche nei tre anni successivi alla contribuzione. L’Azienda ha l’obiettivo di creare opportunità andando oltre l’idea del servizio canonico dell’impianto, certa che lo sport faciliti la diffusione di una società più attenta e più solidale.
Di seguito alcune foto dell'impanto:
![Dusmet 1](/images/joomgallery/thumbnails/catania_dusmet_272/dusmet_1_20210824_1666614930.jpg)
![Dusmet 3](/images/joomgallery/thumbnails/catania_dusmet_272/dusmet_3_20210824_1649136849.jpg)
![Dusmet 2](/images/joomgallery/thumbnails/catania_dusmet_272/dusmet_2_20210824_1795107977.jpg)
Lo Sport valoriale per una società illuminata
- PIANO 1
- COMUNE DI AFRAGOLA
È quello che sta accadendo ad Afragola che ha ottenuto dal Fondo Sport e Periferie le risorse economiche per sostenere un progetto sociale di alta qualità e forte impegno civile. Il Centro Alpha@Center prende casa all’Ex Stazione di controllo autoveicoli-Motorizzazione Civile-SCA e, ottenuta la residenza, si prepara a includere un campo di calcio a 11 con annessi spogliatoi dove far giocare tutti, prima con il cuore e poi, casomai, da professionisti.
Un caso di sport d’inclusione in una zona marginalizzata del Comune dove il rischio è troppo alto e dove - dal 2017 - più di trenta volontari dedicano qualche ora della propria giornata al doposcuola.
Un partenariato d’azione con lo scopo di integrare socialmente adulti e bambini attraverso lo sport. Il recupero come concetto base. Si è partiti dalla rigenerazione della sede procedendo verso l’educazione integrale della persona puntando sullo sport e sulla scuola.
In questa area difficile di territorio il monitoraggio continuo e il tutoraggio familiare sono gli strumenti di speranza.
“Costruire un rapporto di fiducia è fondamentale. Facciamo il monitoraggio scolastico, l’accompagnamento personalizzato e ripetiamo sempre che per andare a scuola calcio si deve andare sempre a scuola ed essere promossi”, afferma l’avv. D’Antò, anche ideatore e promotore. Un progetto che coinvolgerà 400 bambini e che ha già 50 volontari e 6 unità del servizio civile.
Le figure professionali inquadrate nella struttura ad oggi sono 12.
I principali artefici hanno il nome di APD Polisportiva Rosario Vittoria, ODV Punto Cuore, Parrocchia del SS Rosario e Fondazione milanese Stabat. La rete ha facilitato l’impresa dividendo il carico di competenze e il numero delle azioni di sostegno.
La ricerca dei fondi continua al fine di trasformare il Centro in un punto di riferimento e di aspettativa per il futuro di bambini e ragazzi del quartiere. Le risorse servono a completare tutte le azioni/attività previste e a implementare servizi e personale.
Il 2006 è stato l’anno della scommessa! Quando un gruppo di professionisti afragolesi decisero di unire le forze e fare squadra per offrire ai ragazzi di zone a rischio un percorso educativo basato sui valori dello sport.
Non è un progetto casuale ma frutto di un attento studio da project manager con tanto di proiezione nel tempo e valutazione di fundraising ci spiega Luigi D’Antò, che con ODV Punto Cuore ha ottenuto l’aiuto di quattro Fondazioni private italiane fautrici della realizzazione dei primi blocchi del programma, soprattutto impresa sociale “Con i Bambini” e la Fondazione milanese Peppino Vismara, concretizzando due campetti di calcio (a 5 e a 7 giocatori), gli spogliatoi, le spese di funzionamento e di riqualificazione della struttura. Metodo con il quale andare avanti per migliorare e migliorarsi.
Un Fondo per continuare il sogno. Il Fondo Sport e Periferie, oltre che alla preparazione agonistica di interesse nazionale, pensa alle aree svantaggiate e zone periferiche e non poteva non finanziare Afragola con un contributo di circa 670 mila euro. Lo scopo di riqualificare spazi sportivi da restituire all’uso della cittadinanza, agendo per contrastare gli squilibri economico-sociali sembra calzante con quello di Alpha@Center. Restituire al “Rione Salicelle” una cittadinanza coesa e rispettosa dei diritti umani attraverso i valori dell’amicizia, dell’istruzione e dello sport è l’augurio migliore che si possa fare alla comunità.
E la Dott.ssa Anna Nigro - Commissario Straordinario Viceprefetto – ha raccolto la sfida firmando la rimodulazione dell’accordo il 16 luglio 2021 e facendosi carico degli impegni come stazione appaltante: entro 30 giorni dalla stipula dovrà comunicare a Sport e Salute S.p.A. – Ufficio Sport e Periferie – tutti i documenti e procedure necessarie per avviare l’iter degli appalti pubblici in osservanza delle normative vigente. La proiezione di durata dei lavori espressa nel cronoprogramma è pari a 18 settimane dall’avvio dei lavori.
Pochi mesi e Alpha@Center crescerà assieme alle aspettative di bambini e adulti.
Di seguito alcune foto dell'impianto e delle attività:
![Tutta la struttura AFRAGOLA](/images/joomgallery/thumbnails/afragola_257/tutta_la_struttura_afragola_20210726_1033918274.jpg)
![Plan. Progetto AC](/images/joomgallery/thumbnails/afragola_257/plan_progetto_ac_20210726_1546362491.jpg)
![Afragola e Coach](/images/joomgallery/thumbnails/afragola_257/afragola_e_coach_20210726_1984061234.jpg)
![Allenamenti (1)](/images/joomgallery/thumbnails/afragola_257/allenamenti_1_20210726_1452986725.jpg)
![Allenamenti (4)](/images/joomgallery/thumbnails/afragola_257/allenamenti_4_20210726_1866536910.jpg)
![Inaugurazione AC (3)](/images/joomgallery/thumbnails/afragola_257/inaugurazione_ac_3_20210726_1020049242.jpg)