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Piano di accelerazione dell'OMS per contrastare l'obesità

Anno di pubblicazione:

Il piano di accelerazione dell’OMS è il risultato della 75esima Assemblea mondiale della sanità del 2022, attraverso cui gli Stati membri hanno adottato nuove raccomandazioni per la prevenzione e la gestione dell’obesità.  Attualmente, 31 governi stanno lavorando per fermare l'epidemia di obesità implementando il piano, che è stato progettato per incoraggiare e rinforzare gli interventi multisettoriali a livello nazionale in tutto il mondo.

Il piano basandosi su politiche già testate, offre la prospettiva di un cambiamento radicale nell’affrontare il crescente aumento dell’obesità.

COM'É POSSIBILE PREVENIRE L’OBESITÀ?

A livello individuale, le persone potrebbero essere in grado di ridurre il rischio con le seguenti accortezze: limitando l’apporto energetico di grassi e zuccheri complessi; aumentando il consumo di frutta e verdura, oltre che di legumi, cereali integrali e frutta secca; impegnandosi regolarmente in un’attività fisica.

Tuttavia, gli esempi di dieta e di attività fisica dei singoli individui sono in gran parte il risultato di condizioni ambientali e sociali che limitano notevolmente la scelta personale.

La lotta all’obesità deve essere riconosciuta innanzitutto come una responsabilità sociale piuttosto che individuale, attraverso la creazione di ambienti sani e il supporto della società, con soluzioni che integrino diete sane e attività fisica regolare adatte ad ogni esigenza. In sintesi, la soluzione all’epidemia di obesità dipende dalla volontà politica, da un piano d’azione, dalle risorse e dall’impegno per realizzarlo.

COSA PREVEDE IL PIANO?

Non tutti gli Stati scelgono di adottare tutti gli interventi politici proposti nel pacchetto tecnico dell’OMS. In effetti, ogni Stato sta facendo una scelta in base al proprio contesto, le priorità e lo studio di fattibilità.

Il piano di accelerazione dell’OMS per contrastare l’obesità comprende 5 flussi di lavoro:

  1. Interventi basati sull’analisi, efficaci ed economicamente vantaggiosi che agiscono in più contesti (sistema sanitario, informativo e digitale, sportivo, educativo, ambientale e sociale) includendo: normative sulla commercializzazione dannosa di alimenti e bevande destinate ai bambini; politiche alimentari e nutrizionali nelle scuole (inclusa la regolamentazione della vendita di prodotti ad alto contenuto di grassi, zuccheri e sale in prossimità delle stesse); politiche fiscali e di costo per promuovere diete sane; etichettatura nutrizionale; campagne di sensibilizzazione del pubblico sull’alimentazione sana e sull’attività fisica; norme e regolamenti sugli spostamenti attivi e sull’attività fisica nelle scuole.
  2. Distribuzione dell’impatto attraverso strategie incrementali basate sui dati specifici dello Stato per un impatto misurabile: dall’identificazione di obiettivi, fino alla risoluzione dei problemi e alla creazione di una cultura istituzionale d’azione basata sui dati.
  3. Global advocacy, cioè un processo di promozione globale e nazionale per aumentare la consapevolezza, generare impegno politico e mobilitare risorse attraverso: campagne di advocacy, media e articoli scientifici. Inoltre, il piano invita le persone e le famiglie che convivono con l’obesità a esercitare pressioni a livello nazionale per il diritto alla prevenzione, al trattamento e alla gestione dell’obesità senza pregiudizi e a partecipare al dialogo per il cambiamento.
  4. Coinvolgimento dei partner attraverso un impegno costante e con un’ampia gamma di stakeholders, tra cui la Global Obesity Coalition  le agenzie delle Nazioni Unite, la società civile, il settore privato e le istituzioni accademiche, concentrati sia nell’approfondire i partenariati già esistenti che  nella creazione di nuovi.
  1. Responsabilità degli Stati che attuano il piano nel processo di rendicontazione, per monitorare l’esecuzione del piano e il numero di paesi che attuano politiche efficaci. I dialoghi tra gli Stati hanno offerto l’opportunità di condividere le iniziative per affrontare l’epidemia di obesità e discutere come accelerare i propri progressi progettando tabelle di marcia nazionali su misura e un chiaro percorso per l’attuazione, con interventi prioritari, da monitorare a medio termine (2025) e a lungo termine (2030).

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