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Rapporto Osservatorio Valore Sport 2025

Anno di pubblicazione: 

2025

Autore: 

The European House Ambrosetti

Tematiche: 

Impatto economico Popolazione generale Salute e prevenzione Sistema sportivo

La terza edizione del Forum Osservatorio Valore Sport svolta il 18 e 19 febbraio 2025, organizzata da The European House – Ambrosetti (Teha) ha presentato e discusso le principali evidenze del Rapporto “Osservatorio Valore Sport 2025”.  L'evento ha visto la partecipazione di importanti esponenti, tra cui Orazio Schillaci, ministro della Salute, Giovanni Malagò, presidente Coni, Luca Pancalli, presidente Cip, Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, Antonella Baldino e Beniamino Quinteri, rispettivamente ad e presidente di Istituto per il Credito Sportivo e Culturale.

Il rapporto evidenzia dei segnali positivi, in quanto la sedentarietà in Italia è in calo, ma persistono disuguaglianze nell’accesso alla pratica sportiva.

Negli ultimi anni, in Italia, la consapevolezza sull’importanza dell’attività fisica sembra in crescita e i dati Istat mostrano segnali positivi: la quota di italiani che non praticano mai sport, oggi pari al 35% della popolazione, è in calo di 5,6 punti percentuali tra il 2001 e il 2023.

Se consideriamo chi non pratica mai sport scopriamo che sono molto di più gli anziani rispetto ai giovani, le persone con basso livello di istruzione rispetto ai laureati, le donne rispetto agli uomini, i residenti nel Sud e Isole, nei piccoli comuni e nelle periferie rispetto a quelli nel Nord, nelle aree metropolitane e centrali (v.di Fig, 4).

Le statistiche rilevanti evidenziate dal documento riguardano 3 domini principali:

  • Dominio Socio-Sanitario

La sedentarietà è un problema che riguarda una buona parte della popolazione italiana, con il 35% delle persone che non pratica attività fisica regolarmente. Questo stile di vita sedentario ha un impatto significativo sulla salute pubblica, aumentando il rischio di malattie croniche come quelle cardiovascolari, il diabete e l'obesità. Inoltre, i costi sanitari legati alla sedentarietà sono molto elevati, stimati in miliardi di euro all'anno.

Per affrontare questo problema, il rapporto suggerisce di promuovere l'attività fisica attraverso programmi nelle scuole e nei luoghi di lavoro. È anche importante aumentare la consapevolezza sui benefici dell'attività fisica per la salute, attraverso campagne di sensibilizzazione.

  • Dominio Economico

Il settore sportivo ha un ruolo importante nell'economia italiana, contribuendo con circa 24,7 miliardi di euro al PIL nazionale, pari all'1,38%. Inoltre, impiega circa 412.000 persone, con un incremento del 2,6% rispetto all'anno precedente. Il valore aggiunto del settore sportivo è cresciuto del 12,6% rispetto all'anno precedente, dimostrando il suo potenziale di crescita.

Per stimolare ulteriormente gli investimenti nel settore sportivo, il rapporto propone di offrire incentivi fiscali alle imprese sportive e di fornire supporto finanziario alle piccole e medie imprese. Queste misure potrebbero aiutare a creare nuovi posti di lavoro e a generare ulteriori entrate.

  • Dominio di Accessibilità

L’accesso alla pratica sportiva resta un tema da attenzionare. Infatti, permangono importanti disparità riguardanti anche i bambini, in particolare per le infrastrutture sportive scolastiche: quasi il 60% degli edifici scolastici italiani non dispone di una palestra, con punte superiori al 75% in alcune regioni del Mezzogiorno.  L'accessibilità allo sport varia significativamente tra le diverse regioni italiane. L'Indice Territoriale di Accessibilità allo Sport mostra disuguaglianze tra Nord e Sud Italia, con una disponibilità di strutture sportive che non è uniforme. Anche la partecipazione sportiva presenta delle differenze: il 64,8% della popolazione pratica sport, ma solo il 30,5% lo fa in modo continuativo.

Per migliorare l'accessibilità, il rapporto suggerisce di investire nelle infrastrutture sportive, soprattutto nelle regioni meno servite. Inoltre, è importante creare programmi sportivi inclusivi che siano accessibili a tutti, inclusi i gruppi vulnerabili.

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