Primo Piano

''Caivano? Era un luogo abbandonato, ed è un progetto che ha diverse valenze, un recupero urbanistico e sociale. Lo abbiamo chiamato progetto 'Illumina' per portare nuova luce in un luogo di ombre dove erano avvenuti anche fatti molto gravi. E' stata una sfida incredibile ma abbiamo consegnato il centro sportivo entro i termini, c'è stato anche un risparmio sul budget. Tornarci è sempre una emozione fortissima, non solo luogo dove praticare sport ma di nuova socialità. Caivano per me ha rappresentato un qualcosa che da' il significato delle attività che una persona può fare nel settore pubblico: cambiare in maniera positiva la qualità di vita delle persone. Un modello virtuoso anche per la collaborazione interistituzionale. Si stanno valutando altre zone, siamo a disposizione per collaborare e replicare questo modello, che è virtuoso''. Lo ha detto il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma nel corso dello 'Sport Industry Talk' di Rcs al Maxxi di Roma ''Sport è Salute, sono due concetti uniti indissolubilmente. C'è la volontà di sviluppare il concetto di salute legato allo sport. Se uno va dal dottore e gli viene prescritta una medicina, fare movimento e seguire una corretta alimentazione, ma la pasticca la prendo con puntualità e invece la dieta e l'attività poi non si fa. C'è bisogno di un cambiamento culturale, lo sport è una medicina preventiva a tutti gli effetti. Va fatto lavoro a cominciare dalle scuole'', ha aggiunto Mezzaroma rispondendo alle domande della vicedirettrice del Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini.

"Se vogliamo creare un paese per investitori, bisogna avere il coraggio di fare delle scelte. Ad esempio è assurdo che la finale di Coppa Italia ci sia durante gli Internazionali di tennis o che le maratone di Milano e Roma si svolgano lo stesso giorno". Così l'ad di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, durante il suo intervento condotto dal gionalista del Corriere della Sera, Marco Bonarrigo. "Ancora non abbiamo capito cosa sia la sport industry e pensiamo sia artigianale - ha aggiunto -. I grandi eventi sportivi creano domanda, lo abbiamo visto con le Olimpiadi. Ma manca l’offerta e non è possibile che l'Italia si doti di infrastrutture solo dopo i grandi eventi. Da qui nasce la nostra idea dei playground che forniscono infrastrutture al territorio e di conseguenza per i grandi eventi". E poi ancora: "Il playground non è la soluzione a tutto ma è dare una risposta in tempi brevi. Per fare un impianto ci vogliono 9 anni, in mezzo passano generazioni e cambiano le mode". Nepi ha poi concluso: "Lo sport unisce l’Italia e il paese. Chi lavora al Governo vuole unità e un messaggio positivo dello sport".