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“Che peccato aver abbandonato lo sport. Tornerò a fare danza”. Il sorriso di Promise si apre illuminando la sala di Palazzo Geremia. Lo dice convinta mentre i compagni di classe applaudono. Protagonista per un giorno la liceale coinvolta durante il panel “Federazioni, un mondo nuovo”, al Festival dello Sport promosso dalla Gazzetta dello Sport durante il quale aveva esordito dicendo: “Non pratico più nessuno sport”.

Un duetto improvvisato con l’Amministratore Delegato, Diego Nepi Molineris che disegna in maniera perfetta quel ponte che Sport e Salute ha sviluppato per portare sempre più persone a fare attività fisica e soprattutto evitare il “drop out”, ossia l’abbandono della pratica.
“Più sport e pratica sportiva generano benefici economici e sociali su larga scala per l’intero Paese a partire da maggiore produttività, occupazione e benessere”.

Due sono le direttrici da seguire: impiantistica e costi. “Non possiamo impiegare 7 anni per costruire nuovi impianti, in mezzo passano tante generazioni che inevitabilmente si perdono. Come evitarlo? Diminuire i tempi e costruire playground che abbiamo chiamato Illumina. Bisogna ascoltare i bisogni del territorio e i sogni dei ragazzi” ha proseguito l’Amministratore Delegato che ha mostrato la situazione dell’impiantistica in Italia: una disparità enorme tra nord (52%) e il sud (26%). La maggior parte sono stati costruiti per le Olimpiadi del ‘60 e per i Mondiali del ‘90.
“I grandi eventi sportivi devono essere l’effetto e non più la causa. Bisogna ribaltare il paradigma avuto finora. La causa deve diventare la crescita dell’impiantistica e del movimento sportivo - ha sottolineato Nepi -. Il concetto è molto semplice: l’obiettivo è la crescita degli investimenti ordinari e non nell’eccezionalità dell’evento sportivo”.
Infine i costi: “Dal 2022 al 2023 il costo dello sport è aumentato del +15,9 % e soprattutto il 30% dei ragazzi non fa sport per la condizione economica della famiglia. E questo è un grande lavoro che spetta alle federazioni, che dovranno investire il 90% del contributo nella promozione, nel sostegno e nell’aiuto alle società sportive, primi avamposti sul nostro territorio, sviluppo della performance e della sana competizione. Le medaglie si costruiscono dalla base”. E una medaglia, a Trento, è arrivata: Promise tornerà a fare sport. E lo farà non perché le è stato detto ma perché è stata lei a capirlo e a percorrere il ponte con il sorriso.

Sul palco, assieme all'AD di Sport e Salute, anche Massimiliano Rosolino, membro del team "Sport e Salute - Illumina".
"Lo sport - ha detto Massimiliano Rosolino rivolgendosi al pubblico di ragazzi in sala - è alzarsi e correre, è movimento quotidiano. Una volta passava l’idea che lo sport fosse innanzitutto sacrificio, ma in realtà è stare bene. Chi inizia a fare sport non ne fa più a meno. Ma non serve diventare protagonisti alle Olimpiadi, basta un passaggio, un gol, imparare lo stile a delfino. Cose che ognuno può affrontare. Guardavo le gare di Parigi 2024 e mi colpiva come per tanti atleti la fine delle loro gare fosse una liberazione. Su questo dobbiamo lavorare, perché dobbiamo far passare l’idea che bisogna accettare anche le sconfitte".
In sala anche il vice campione olimpico di Pechino2008 e Londra2012, Clemente Russo: "Da casa mia di Marcianise fino a Parco Verde di Caivano ci sono pochi chilometri - ha raccontato -. C’era tanto scetticismo quando Sport e Salute ha deciso di riqualificare l’area e di creare un grande centro sportivo. Beh, in pochi mesi da quando è stato aperto, si è passati dal deserto a Manhattan. Ci sono così tante persone che ci vanno a correre, che lo sfruttano, che sembra di essere a Central Park, e stanno pure crescendo dei piccoli campioncini. Complimenti a Sport e Salute per quello che ha fatto a Caivano".