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Primo Piano
La bici come strumento di divertimento puro. Al "Play district" di Carbonate un corso per ragazzi dai 14 anni
In questi giorni di grande frenesia sportiva, una piccola notizia ha richiamato l’attenzione verso l’impegno per la promozione del ciclismo. Qualcosa di inconsueto, un modo diverso di intendere le due ruote e soprattutto la ricerca di nuovi talenti.
Gli artefici sono i responsabili dell’Unione Sportiva Carbonate, società lombarda fondata nel 1972 e che ha sempre lavorato con le categorie giovanili, le più piccole.
Organizza un evento di prestigio per gli allievi (ma da qualche tempo è stata spostata al calendario esordienti) come il Gran Premio Industria e Commercio giunto quest’anno alla cinquantacinquesima edizione.
L’iniziativa in questione è un corso riservato ai ragazzi dai 14 anni in su, per avviarli alla pratica del ciclismo. Qualcosa di davvero insolito, considerando che a quell’età si pensa che l’uso della bici sia stato già incamerato e ancor di più la pratica agonistica, in un’epoca dove si va alla ricerca spasmodica della velocità.
A spiegare le ragioni dell’iniziativa è Mauro Antognazza, dirigente del team e primo promotore di questa idea: "Noi abbiamo semplicemente risposto a un bando proposto dalla società governativa Sport e Salute che metteva a disposizione fondi per un centro di aggregazione per i giovani, rivolto a chi non fa abitualmente sport e a chi è in condizioni economiche disagiate. Ci siamo collegati con altre due associazioni, una che fa calcio e l’altra musica, proponendo la nostra idea legata all’utilizzo della bici. Abbiamo creato insieme un progetto con l’appoggio del Comune. L’idea è stata accettata, ora dobbiamo pensare, per la nostra parte, a renderla eseguibile e per questo stiamo cercando istruttori che siano disposti, dietro un modico rimborso spese, a fare da insegnanti. L’idea è molto valida perché è rivolta a un target che normalmente non viene considerato, non trova riscontri. Può davvero diventare un centro d’aggregazione che metta insieme esperienze diverse. Noi proponiamo l’utilizzo della bici come strumento di divertimento puro, insegnando a usarla nel modo migliore, come mezzo di spostamento, di passeggiata, magari a lungo termine anche agonistico, perché no, anche se noi siamo già impegnati da quel punto di vista continuando la nostra politica tesa alle categorie più giovani. Avevamo però l’idea di espanderci, di arrivare anche fino agli juniores con i ragazzi che già abbiamo, questa iniziativa parallela potrebbe anche dare nuova linfa ai nostri propositi".
Fonte: Bici Pro
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