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Al Carcere di Belluno arrivano gli scacchi. Per i detenuti un futuro da arbitri o istruttori

E' stata presentata ieri nella sala polifunzionale della Casa circondariale di Baldenich, a Belluno, il progetto "Sport di tutti - Carceri", che vedrà i detenuti bellunesi protagonisti di un progrmama di avvicinamento alla pratica degli scacchi, disciplina che, così come la vita, ha delle regole.

Ad illustrare "Sport di tutti - Carceri", iniziativa promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani e sviluppata da Sport e Salute, in collaborazione con il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, è stato il referente di Sport e Salute Veneto, Stefano Camporese, assieme alla direttrice della Casa circondariale di Belluno, Lara Rampin, oltre agli assessori comunali di Belluno, Raffaele Addamiano e Marco Dal Pont, alla garante per i detenuti del comune di Belluno, Maria Losito.
Assieme a loro anche i referenti dell'Asd Scacchistica Pordenonese, vincitori del bando che mira a portare lo sport all'interno del carcere.

Nel corso della presentazione, su quattro tavolate, alcuni dei detenuti erano intenti a giocare a scacchi su apposite scacchiere, a testimonianza concreta dell'attività.

"Questa progettualità - ha detto l'Assessore alla Cultura del comune di Belluno, Raffaele Addamiano - è l’incarnazione dell’articolo 27 della nostra Costituzione, con l’obiettivo della rieducazione del detenuto per il tramite del veicolo dello sport, non solo finalizzata all’apprendimento delle regole della disciplina sportiva degli scacchi, ma con la prospettiva più profonda del reinserimento attivo e consapevole della persona nella società alla scadenza della pena". A fargli eco l'Assessore al Sociale, Marco Dal Pont. "Socializzazione, inclusione, integrazione, educazione sono valori basilari nello sport che trovano la loro naturale applicazione nel contesto carcerario: i detenuti che accolgono la proposta degli scacchi, o altre che potranno presentarsi in futuro, avranno la possibilità di mettersi alla prova, ora, con il gioco e chissà, un giorno a fine pena, con il reinserimento nella vita quotidiana".

Il plauso all'iniziativa è arrivato anche dalla Garante per i detenuti, Maria Losito che ha rivolto un appello "a tutte le associazioni sportive e culturali di Belluno affinché si propongano con progettualità coinvolgenti e motivanti: i detenuti hanno estremo bisogno di sentire attenzione nei loro confronti e di ritrovare la spinta per mettersi alla prova".

Ad approfondire il valore della pratica scacchistica anche in chiave di riabilitazione sociale, è stato il referente ed istruttore dell'Asd Scacchistica Pordenonese, Vanni Tissino. "Per giocare a scacchi sono fondamentali diversi aspetti: conoscere le regole, saperle applicare, usare il tempo a disposizione per effettuare la mossa realizzando cosa potrebbe fare l’avversario. Una disciplina non semplice ma che abitua ad agire con consapevolezza e razionalità. Il nostro obiettivo è quello di formare un team competitivo, 4 persone, che potrà competere con squadre di altre case circondariali che hanno all’interno progettualità analoghe".

"Sottolineo il vero gioco di squadra che sta portando alla riuscita ottimale di quest’iniziativa -ha sottolineato il Direttore della Casa circondariale bellunese, Lara Rampin -. Sport e Salute ed il Governo che l’ha finanziata, l’Associazione sportiva che la sta proponendo con molta attenzione e dedizione, la struttura carceraria intesa come educatrice e guardie che supervisionano alla realizzazione, i detenuti che l’hanno accolta e che continuano a praticarla. Bravi tutti!".

Infine, Stefano Camporese, referente del progetto "Sport di tutti Carceri" di Sport e Salute Veneto ha evidenziato come "qualsiasi competizione sportiva dev’essere affrontata con spirito di confronto: non sto giocando contro, ma assieme a qualcuno; potrò vincere come potrò perdere; ma non dovrò mai considerarmi un campione come nemmeno uno sconfitto; dovrò sempre avere l’obiettività di riflettere sulla mia prestazione per analizzare le aree di miglioramento. Lo sport, come la vita. Aiutiamo chi è più in difficoltà a provare a migliorarsi".

  

SPORT DI TUTTI - CARCERI

 

 

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