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Cozzoli al Sole 24 Ore: "Per sostenere lo sport italiano investiti 3,2 miliardi in tre anni"

"Per sostenere lo sport italiano investiti 3,2 miliardi in tre anni".
È questo il titolo dell'intervista rilasciata oggi a Marco Bellinazzo sulle pagine de "Il Sole 24 Ore" dal Presidente ed Amministratore delegato di Sport e Salute S.p.A, Vito Cozzoli.

Di seguito il testo dell'intervista:


Piano sociale per lo sport, riqualificazione dei territori, incremento della pratica sportiva, grandi eventi e innovazione tecnologica.
I capisaldi dell'azione di Sport e Salute, la società controllata dal ministero dell'Economia che dopo la riforma del 2019 si occupa di incentivare lo sviluppo dello sport nella Penisola, sono stati questi.
Declinati in innumerevoli iniziative che in circa tre anni hanno movimentato 3,2 miliardi.
Vito Cozzoli dal febbraio 2020 è presidente e ad di Sport e Salute, due cariche che nei prossimi giorni saranno sdoppiate per volontà del Governo. ("Io mi limito a usare le parole degli allenatori di calcio, dicendo che contano il gioco di squadra e i risultati").

Qual è il bilancio di questi anni?

Sport e Salute era una start up. Oggi è la quinta società pubblica più performante per rapporto fatturato-risultati. Credo che siano stati raggiunti traguardi rilevanti che hanno fatto crescere la cultura sportiva. Abbiamo fatto sì che 3,5 milioni di italiani si alzassero dal divano e facessero sport.
L'Italia era il quinto paese più sedentario d'Europa e ora come certifica l'Eurobarometro della Ue abbiamo recuperato sei posizioni. Superandola pandemia ed evitando che si desertificasse la rete dei collaboratori di palestra, piscine e centri sportivi.
Se tra poche settimane si concluderà l'iter parlamentare per includere lo Sport in Costituzione, crediamo di aver contribuito dando concretezza a questo principio e valorizzando il ruolo delle 120mila società e associazioni dilettantistiche.

A febbraio è stato presentato al Presidente Sergio Mattarella il Piano sociale "Sport di tutti".

Il piano per affermare il diritto allo sport per tutti e di tutti si compone di una serie di azioni e avvisi pubblici che per la prima volta sono stati aperti agli enti del Terzo Settore: Inclusione, Quartieri, Integrazione, Parchi, Carceri.
Questa è l'anima sociale di Sport e Salute che fino al 2020 come progettualità era marginale. 
Oggi, grazie alle nostre politiche e alle sinergie create con il ministro per lo Sport Andrea Abodi ed il Dipartimento per lo Sport, abbiamo abbattuto molte barriere di accesso alla pratica sportiva.
Grazie agli avvisi emessi fino ad oggi, Sport e Salute ha già avviato 150 presidi sportivo-educativi, 400 isole di sport nei parchi urbani, 457 progetti di sport inclusivo rivolto a persone con vulnerabilità e cittadini con situazioni di disagio economico-sociale, 21 progetti di integrazione sportiva per stranieri e migranti e 100 presidi di attività fisica adattata in centri anziani del Lazio. Solo nei primi mesi del 2023 abbiamo messo in campo 34 milioni, sempre con rigore e trasparenza.
Aggiungo che da settembre saranno avviati, tra gli altri, 90 progetti negli istituti penitenziari per adulti e minori, 160 progetti che daranno la possibilità a persone con fragilità di praticare gratuitamente attività fisica presso la rete associativa di base e del terzo settore e 220 isole di sport nei parchi.
Iniziative in 4mila Comuni che coinvolgono 2,5 milioni di persone anche sul fronte dei corretti stili di vita e della prevenzione.

Lo sport è una leva di rigenerazione sociale ed urbana.

Ed è il motivo per cui ci siamo concentrati molto sulle scuole, aumentando, anche grazie al supporto delle Federazioni (salite da 6 a 40), fino a 2 milioni gli alunni che possono svolgere l'attività motoria nelle primarie e secondarie. E stiamo portando avanti progetti per riqualificare spazi non convenzionali, alternativi alle palestre e per recuperare luoghi di degrado o di illegalità. Mi viene in mente quello che abbiamo realizzato allo Zen di Palermo, a Ponticelli, a San Basilio o Colle Oppio a Roma con lo skatepark con vista Colosseo.

Accanto all'anima sociale, c'è da sempre un'anima industriale di Sport e Salute. Rientra nelle vostre attribuzioni?

Solo grazie alle nostre attività industriali possiamo rendere efficace l'azione sociale. Abbiamo investito nel Foro Italico e investiremo 135milioni per renderlo vivo 365 giorni all'anno. Penso alla nostra scomessa del Tour dell'Olimpico. Gli Internazionali di tennis che ogni anno migliorano i record di incasso e pubblico hanno prodotto un impatto sul territorio di 490milioni e consentito a 40mila bambini di conoscere la racchetta.
Nel 2022 abbiamo gestito 19 eventi internazionali, anche fuori Roma, come le Atp Finals di Torino.
Un modello in grado di generare anche sviluppo turistico. Anche per questo moltissimi comuni ci hanno scelto come centrale di committenza per i bandi Pnrr sugli impianti.
Siamo diventati una "Consip dello Sport" e abbiamo raggiunto i target un mese prima della scadenza.

Una scommessa sul futuro è quella di WeSportUp

Nel 2022 con CDP Venture Capital abbiamo creato un acceleratore sport & wellness, l'unico italiano.
L'operatività è assicurata da Startupbootcamp e Wylab che nel 2023 hanno identificato oltre 1000 startup e ricevuto 547 candidature, di cui 171 dall'Italia e il resto dall'estero.
L'incremento sul 2022 è stato del 233 per cento.
E' necessario non solo stare al passo coi tempi, ma anticiparli.

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